Se avete mai percorso la via salaria che collega la città di Rieti a L’Aquila, allora avrete sicuramente notato, appena sopra il piccolo borgo di Antrodoco, l’imponente scritta composta da alberi di pino “DVX”, un’opera realizzata nel 1939 come omaggio a Benito Mussolini proprio sul Monte Giano.
Con l’aria fresca del mattino e la presenza di una leggera nebbiolina decidiamo, insieme all’amico Francesco, di percorrere questo itinerario impegnativo di 26km per un dislivello di 1400 metri al confine tra Lazio e Abruzzo.
Parcheggiata l’auto nell’area di sosta adiacente al Santuario Madonna della Grotte, iniziamo a camminare lungo la Strada Statale 17, sono 5 km di asfalto che proviamo a saltare facendo autostop, dopo tre tentativi falliti il quarto và in porto e casualità della sorte, ci ritroviamo in auto con Andrea Bollati, l’autore della guida Il Terminillo e i Monti Reatini, quanto è piccolo il mondo!
Ringraziato Andrea, dalla località di Rocca di Corno, iniziamo a salire una lunga carrareccia fino ad una sella molto panoramica, intorno a noi i principali gruppi montuosi dell’Appennino centrale, il vicino monte Nuria, il Terminillo, i Monti della Laga, il maestoso Gran Sasso e più in lontananza i Monti Sibillini.
Dopo una breve pausa procediamo la nostra escursione verso ovest, attraversiamo boschi e radure incontaminate fino a ritrovarci di fronte a uno spettacolo composto dai tipici colori autunnali come i rossi sfumati delle faggete e il verde intenso delle lunghe praterie. Dalla nostra posizione riusciamo ad intercettare il Monte Giano, ancora molto distante ma utile come punto di riferimento per procedere nell’immensa vallata.
I nostri passi sono accompagnati da una mandria di cavalli selvaggi che scorrazzano in completa libertà, consumiamo il nostro pranzo e dopo 5 ore di camminata iniziamo finalmente la salita alla sella del Monte Giano, ci spostiamo verso la croce e da qui iniziamo a scendere fino all’antica chiesa alpina, sotto ai nostri piedi il piccolo paese di Antrodoco.
Dalla chiesa seguiamo la via “classica” di salita, il sentiero CAI 410 che con un paio di ore ci riporta al punto di partenza.
Se volete ripetere l’itinerario descritto, vi lascio il download della traccia gps in formato GPX.