Per chi ancora non lo conoscesse, Marco Papa è un giovane ventenne che con grande determinazione ed entusiasmo si è ritrovato quasi per gioco, a rappresentare l’Italia nella coppa del mondo Acrobatica di parapendio!
Ispirato e incoraggiato dal suo papà Claudio Papa (uno dei pionieri del volo libero italiano) e sostenuto dalla mamma Anna (anche lei ex pilota di parapendio), Marco inizia ad appassionarsi al volo libero già dall’età di otto anni, nella splendida cornice di Castelluccio di Norcia, facendo i suoi primi gonfiaggi con la vela a terra e le prime planate, ai piedi dalle colline. Nel suo tempo libero, Marco inizia a guardare e seguire con interesse su YouTube quei piloti incredibilmente abili e capaci di eseguire delle acrobazie pazzesche in parapendio.
Durante i campetti, prova ad imitare quelle manovre, nel corso del tempo e sfruttando ogni opportunità di volo, Marco perfeziona le prime e fondamentali figure acrobatiche. A soli sedici anni, ottiene il brevetto, un mese dopo, si iscrive al campionato italiano di acrobazia e nonostante il breve periodo di preparazione, ottiene un ottimo risultato in classifica.
Il confronto e il sostegno dei migliori piloti italiani lo incoraggiano a continuare la sua carriera nel mondo delle competizioni. Nella stessa estate, Marco partecipa alla Coppa del Mondo, dedicando intensi mesi di allenamento per confrontarsi con alcuni dei migliori piloti a livello mondiale. Negli anni successivi, Marco continua ad allenarsi con passione e dedizione, riuscendo a conquistare nel 2021, il settimo posto nella Coppa del Mondo. Nel 2022, Marco chiude un accordo di sponsorizzazione con AirG e collabora con il team di sviluppo, sperimentando nuove tecnologie e vele. Inoltre, sempre nel 2022, inizia la collaborazione con Woody Valley, una delle migliori case produttrici di imbraghi per parapendio.
Oggi, Marco Papa ha un nuovo importante sponsor, il quale lo supporterà, non solo durante le sue competizioni Acro, ma anche nei voli di Cross Country e Hike&Fly, in attesa ovviamente, del prossimo campionato italiano, coppa del mondo e campionato mondiale del 2024!
1/6. Marco Papa, fin da piccolissimo, hai subito sviluppato una grande sensibilità nel controllo e pilotaggio della vela, direi quasi fuori dal comune ma, qual è stato il tuo approccio e metodo di progressione nel mondo dell’Acro?
Diciamo che la sensibilità che ho sviluppato è stata determinata dal tempo che ho dedicato a questo divertente “gioco” dei gonfiaggi e piccoli voli alle pendici delle colline di Castelluccio. La tecnica appresa durante questo lungo periodo mi ha permesso di progredire nell’acro velocemente.
Mi permette di conoscere gestire i movimenti della vela al 100% perciò una volta capito il movimento effettivo da fare riesco a ripeterlo di volta in volta senza automatismi ma dosando al meglio la posizione dei comandi, anche di pochi centimetri, in tutti gli istanti della manovra. Anche situazioni inaspettate date da turbolenze o altro richiedono spesso dei correttivi con spostamenti del peso o variazione istantanea del comando per far eseguire il giusto movimento alla vela.
2/6. Quali sono le manovre più importanti del mondo ACRO? C’è stata una tecnica particolarmente difficile o stressante da imparare?
Sicuramente le più complicate sono le manovre in twist. Credo che il Twisted Cork Reverse sia una delle più difficili. La manovra Cork inizia con un looping ma quando il pilota arriva al punto più alto rispetto alla vela tirerà con forza il comando per generare un negativo.
Una volta che la vela si “spezza” e il pilota ricade esattamente sulla verticale sotto di essa, si sfrutterà quel momento di paracadutale per far partire la figura dell’elicottero dalla parte opposta a tutto il movimento precedente… e ovviamente, fino al movimento di negativo, il pilota è sempre in twist.
3/6. Durante l’anno, diciamo nei periodo di pausa tra una gara e l’altra, come riesci a mantenerti in allenamento? Pratichi anche altri sport o discipline del volo? Ad esempio, cosa ne pensi del volo di cross?
Non abitando vicino montagne così alte e quindi non riuscendo ad allenarmi troppo nell’acro, corro molto e mi alleno ogni giorno in palestra, questo mi permette di mantenere una buona condizione fisica che mi servirà poi ovviamente per allenarmi in volo molte ore d’estate.
Non credo ci sia un ambiente migliore che quello dell’acro, siamo tutti amici e ci supportiamo l’un l’altro sempre, anche in gara.
Marco Papa – L’Acrochirurgo
Oltre questo mi piace ovviamente stare più che posso in aria e anche magari con vele più avanzate fare qualche giro di elicottero! Mi piacerebbe molto avvicinarmi alle gare di cross e sarà sicuramente uno dei miei prossimi obiettivi per arrivare ad essere un pilota il più completo possibile!
4/6. In altre interviste hai dichiarato che fin da piccolissimo seguivi con grande passione, tutti i mostri sacri del mondo Acro. Che effetto ti ha fatto trovarti catapultato vicino a loro, rappresentando la nazionale italiana e che rapporto hai instaurato con loro?
Si sicuramente posso dire che è esattamente un sogno che si è avverato. Ritrovarmi per la prima volta a parlare e ad allenarmi insieme a chi ho sempre visto nei video e che hanno sempre rappresentato un pò il mio obiettivo mi ha sicuramente reso molto fiero di me e di tutta la strada fatta, ora sono miei amici e abbiamo un bellissimo rapporto. Non credo ci sia un ambiente migliore che quello dell’acro, siamo tutti amici e ci supportiamo l’un l’altro sempre, anche in gara.
5/6. Quali sono i luoghi migliori al mondo dove praticare ed esercitarsi a fare Acro ma soprattutto qual è il tuo spot preferito?
I posti migliori sono sicuramente quelli con montagne più alte o condizioni più forti. La mia Top 3 é sicuramente formata da Organya, Oludeniz e Lago di Garda.
Organya (Spagna)
Organya è la mecca dell’acro, tutti i migliori piloti sono li da maggio a settembre per allenarsi ogni giorno. Il caldo clima della Spagna e la montagna rocciosa di Organya generano una forte condizione termodinamica che fa salire senza alcun problema anche i piloti con vele più piccole di 14 metri quadri. Questo sicuro e ripetuto guadagno di quota permette un lungo allenamento per diverse ore al giorno, ogni giorno.
Oludeniz (Turchia)
Oludeniz si trova in Turchia con un bellissimo scenario sul mare ma soprattutto è una montagna di 1960 metri di dislivello che permette quindi di fare delle sessioni lunghissime.
Lago di Garda (Italia)
Il lago di Garda è il mio posto preferito, si arriva con 900 metri sull’acqua e si fanno delle run decisamente lunghe, ma per me non è solo un posto per allenarsi, li é cominciato tutto. Sul Garda ho visto i primi piloti fare acro dal vivo quando ero molto piccolo e accompagnavo mio padre a fare i SIV con la sua scuola di volo. Quando sono li mi sento sempre a casa ed ogni nuova manovra l’ho sempre provata sopra quel lago che mi fa sentire tranquillo.
6/6. Quali sono le cose più importanti da conoscere, apprendere (non solo tecnicamente) per iniziare a fare ACRO?
Per iniziare a fare le prime manovre ACRO in parapendio, io consiglio di partecipare ad un SIV, possibilmente con Alessio Casolla, pilota Acro e sicuramente uno dei migliori istruttori che io abbia mai conosciuto. Io stesso ho iniziato con lui le prime manovre. Credo che con uno o due corsi SIV si riesca ad avere una buona base composta da figure come lo stallo, il negativo e la SAT. Queste sono le figure fondamentali che costituiranno poi la struttura su cui poter costruire, nel tempo, tutte le connessioni tra le varie manovre acrobatiche. La guida di un istruttore esperto come Alessio non solo offre sicurezza durante l’apprendimento, ma permette anche di affinare la tecnica e sviluppare una comprensione approfondita delle dinamiche di volo, preparando il pilota ad affrontare sfide più avanzate con consapevolezza e padronanza.
Buon Vento da Marco Papa
Qualche foto dall’archivio di Marco:
SOTTOVENTO è una rubrica creata e scritta da me, Danilo Giagnoli, con l’aiuto di Stefano Gigli e la partecipazione di tutti i piloti intervistati. Questo progetto è sostenuto e promosso, grazie al contributo prezioso di Eagles Point di Massimiliano Travaglini e, naturalmente, dalla vostra costante attenzione (un immenso grazie a tutti voi!).