Con l’avanzare della stagione invernale, diventa sempre più difficile trovare belle giornate illuminate dal sole e colorate da un limpido cielo azzurro.
Sfruttando la prima nevicata di Novembre, sabato mattina accompagnato dall’amico Francesco Scala, decidiamo di fare una bella passeggiata che vede come protagonista una super classica del Terminillo: la cresta Sassetelli. La neve è poca e la strada è ancora tutta pulita fino al rifugio Angelo Sebastiani. Parcheggiata l’auto iniziamo la nostra camminata salendo per la via normale del Monte Terminillo. La giornata è stupenda, cielo blu, sole caldo e una lieve brezza frizzante che garantisce un’ottima visibilità dei monti intorno al Terminillo.
Percorso il primo duro tratto di salita, continuiamo a seguire l’itinerario CAI 401 risalendo il pendio con una serie di zig-zag per poi piegare verso destra fino a raggiungere i 2.217 metri della vetta del Terminillo. Qui il vento è molto più forte e non ci permette di fare una sosta, riusciamo a scattare giusto qualche foto velocemente prima di trovare riparo e goderci una breve pausa.
Dopo aver recuperato un pò di energie, decidiamo di montare i ramponi e, piccozze alla mano, iniziamo la lunga cavalcata della cresta Sassetelli (CAI 403). Nel primo tratto della via il vento è ancora molto forte e procediamo con molta cautela, la cresta è molto aerea e panoramica, di fronte a noi l’immensa piana reatina e più in lontananza verso est, la catena dei Monti Sibillini, Monti della Laga e l’immancabile Gran Sasso. Procediamo verso nord fino a quando la cresta inizia a perdere quota e sfruttando la neve, decidiamo di tagliare a destra lungo un ripido pendio fino a ricollegarci con il sentiero principale. Qui, percorrendo alcuni sali e scendi, costeggiamo i notevoli salti di roccia alla nostra destra, raggiungiamo il Prato dei sassi e Le Scangive fino a ritrovarci sotto l’imponente parete nord del Monte Terminillo.
Salita l’ultimo ripido pendio sotto al canale del Chiaretti/Pietrostefani raggiungiamo il rifugio Angelo Sebastiani, punto di partenza del nostro anello.
Se volete ripetere l’itinerario descritto, vi lascio il download della traccia gps in formato GPX.
Se invece volete dare uno sguardo allo stesso itinerario nella sua versione estiva, vi rimando al sito dei miei amici Montagnini